Che strana serata si stava
prospettando , Anna si guardò intorno mentre sedeva morbidamente rilassata su
una sdraio di rattan ai bordi della spiaggia . Classica serata di inizio agosto
, al Soledad , vipposo stabilimento balneare , tanta bella gente , donne tutte
in tiro e uomini profumati e abbigliati casual ma che nelle scelte del loro
abbigliamento rivelavano ben poco di casuale . Del resto si disse ridacchiando
nemmeno io mi sono risparmiata. Aveva raccolto i suoi lunghi capelli biondi in un
morbido chignon facendo ricadere delle ciocche ai lati del suo ovale quasi
perfetto, indossava un lungo caftano che attraverso le sue trasparenze
screziate di verde e turchese lasciava intravedere un bikini bianco che metteva
ancor più in risalto la sua abbronzatura dorata. Allungò meglio le sue gambe
nervose fasciate da un sandalo gioiello d’argento e turchesi sulla sedia e si girò a prendere il calice di
Berlucchi sul tavolinetto di fianco ,
così facendo si trovò ad incrociare un paio di occhi neri come la pece che la
osservavano incuriositi. Ebbe un attimo di smarrimento , si sentì profondamente
violata da quello sguardo e si chiese dove lo avesse già incontrato. L’uomo le si
avvicinò sorridendo , godendo del suo momentaneo ed evidente vuoto di memoria e
la salutò cordialmente < Anna ..ma come mi hai già dimenticato?> ecco , la
sua voce profonda le risvegliò l’eco di un ricordo , un viaggio con delle
amiche di Milano a Sharm e un bellissimo ragazzo napoletano istruttore di
diving che l’aveva corteggiata
spietatamente , quanto inutilmente. Quella vacanza era stato il tentativo delle
sue amiche di mitigare il dolore di una storia d’amore lunga e tortuosa che
allora l’aveva lasciata profondamente ferita.< Ma certo> replicò lei con
un sorriso <sei Antonio ,> si strinsero la mano e cominciarono a chiacchierare del più e del
meno raccontandosi a vicenda gli ultimi due anni trascorsi .L’atmosfera diventò
briosa e frizzante mentre Antonio snocciolava mille aneddoti delle sue vacanze
lavoro come le chiamava lui , nei vari villaggi nel mondo. Ormai mi sono
fermato>, raccontò soddisfatto ,<ho aperto una palestra con un socio e
d’estate mi occupo del Soledad. > < tu cosa fai ? insegni sempre in
quella scuola di Yoga? > le chiese guardandola interessato e senza nemmeno
aspettare la risposta continuò <non mi sono mai tolto dalla mente l’immagine
di te durante quella primavera, mi sei rimasta nei pensieri e ora ti ritrovo
qui ancora più bella di quanto ricordassi> Intanto chiacchierando si erano
ritrovati sulla battigia , un caldo venticello li avvolgeva piacevolmente, il
mare era una tavola, illuminato appena
dai raggi lunari che lo striavano d’argento , l’atmosfera era decisamente
piacevole , rilassata e carica di aspettative. Anna si girò e si ritrovò tra le
braccia di Antonio, lo guardò e decise di perdersi . Lui cominciò a baciarle delicatamente il
contorno delle labbra, mentre con le mani le sfilava le forcine dallo
chignon facendole ricadere una cascata
di capelli setosi sulle spalle, le
strofinava il naso sul collo inalando golosamente i suoi profumi ,
delicatamente percorreva con le mani i profili del suo corpo provocandole
brividi di piacere che la scandagliavano come serpentine di calore .La strinse , deciso
, contro il suo corpo maschio forgiato
da anni di sport , trasmettendole tutto il suo desiderio , intenso e evidente.
Si avvinghiarono con irruenza, il bacio diventò avido , imperioso mentre con le mani si esploravano curiosi ,
si aiutarono a vicenda a togliersi gli abiti di dosso e si staccarono un attimo
per guardarsi ombreggiati luce lunare.
Il rumore della risacca era un
fruscio cadenzato e accompagnava i loro ansiti e i battiti dei cuori che
acceleravano il ritmo <aspetta > le mormorò Antonio con voce roca., la
prese per mano e si immerse con lei nelle fresche acque marine , baciandola
ancora ma con dolcezza, non le toglieva le mani di dosso toccandola dappertutto
, fermandosi nei punti dove avvertiva più intenso il suo piacere . Anna
galleggiava in uno spazio sensoriale amplificato dalla carezza del mare, non
aveva più corpo , solo terminazioni nervose ricettive al massimo , si sentiva
femmina come non le accadeva da tempo. I suoni le giungevano ovattati , irreali
, il suo corpo planava su correnti ascensionali e discendenti , i raggi lunari
dipingevano scie iridescenti che dall’acqua si snodavano lungo i loro corpi
sapidi ;assorbiva ogni carezza , ogni bacio , ogni profumo e odore con avidità.
Erano mesi , anni , che un uomo non si beava della sua femminilità . Riscopriva
man mano il piacere di sedurre e di essere sedotta. Mentre le mani di Antonio
la frugavano e la percorrevano lei si aggrappava ad ogni emozione e sensazione che
la scuotevano in un crescendo di piacere delirante . Persa ogni remora si
abbandonò all’estasi innumerevoli volte
tra le mani sapienti dell’uomo fino a non poterne più , gli appoggiò le mani
alle spalle avvolse le sua gambe intorno ai suoi fianchi e lo lasciò scivolare
dentro di sé , lo voleva con tutti le fibre del suo corpo . voleva godersi
consapevolmente questo attimo unico e
irripetibile di non amore .
PUBBLICATA NELL'ANTOLOGIA AMOR ET EROS
ASSOCIAZIONE CULTURALE LUNA NERA
VOLUME NARRATIVA BREVE
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