Nell’oceano sconfnato
del cielo arrabbiato
magma di elettriche tenzoni
trasportami sul carro di Apollo
Lì sul defluire dell’ira di Eolo
bagnami con le sacre piogge
fulmini i tuoi baci
colorano di blu le mie carni denudate
a Eros dedicate
L’orizzonte si arrende
risplende
Mentre cupa la tempesta si rassegna
Aurora si frappone tra gli Dei infuriati
preannuncia la quiete
dolce e appagata.
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