Piano ti seguivo mentre sulle basole traballavo
era come una fiaba ogni volta che ritornavo
Il sole imbiondiva il grano e al suo calore mi beavo
Azzurro era il cielo come mai più l'ho veduto
e sui monti verdeggianti ogni fiaba io sognavo
Tra i lecci le querce e i faggi passeggiavo
mentre gnomi e folletti mi facevano mille dispetti
Raccoglievo ghiande , bacche e rosse more dai sapori unici e rari
mentre i ceci e le tagliatelle mi preparavi
Il dono più prezioso era una caciotta fatta con le tue mani nodose
mentre me la porgevi come sempre silenziosa
Ogni giorno era una festa di colori profumi e diversi sapori
Il momento più bello era alla fonte tra mille chiacchiericci
panni stesi e saponati e i canti di donne affaccendate
Brulicava il lavatoio di voci acute di risate di strilli e detti arguti
Lo stridìo della catena che saliva dal pozzo dava il ritmo ad ogni movimento
Due donne che torcevano lenzuola mentre altre sbattevano tovaglie
altre ancor teli di lino e tu con un fazzoletto mi spronavi a lavare
mentre curva e sottile tiravi l'acqua dal pozzo io strofinavo lesta chinando la testa
Si svuotava il secchio di zinco dell'acqua di sorgente
calava il sole e già segnava l'ora del rientro
Di quei giorni ormai così lontani ricordo due ombre che si davano la mano
foto di Claudio Parillo
era come una fiaba ogni volta che ritornavo
Il sole imbiondiva il grano e al suo calore mi beavo
Azzurro era il cielo come mai più l'ho veduto
e sui monti verdeggianti ogni fiaba io sognavo
Tra i lecci le querce e i faggi passeggiavo
mentre gnomi e folletti mi facevano mille dispetti
Raccoglievo ghiande , bacche e rosse more dai sapori unici e rari
mentre i ceci e le tagliatelle mi preparavi
Il dono più prezioso era una caciotta fatta con le tue mani nodose
mentre me la porgevi come sempre silenziosa
Ogni giorno era una festa di colori profumi e diversi sapori
Il momento più bello era alla fonte tra mille chiacchiericci
panni stesi e saponati e i canti di donne affaccendate
Brulicava il lavatoio di voci acute di risate di strilli e detti arguti
Lo stridìo della catena che saliva dal pozzo dava il ritmo ad ogni movimento
Due donne che torcevano lenzuola mentre altre sbattevano tovaglie
altre ancor teli di lino e tu con un fazzoletto mi spronavi a lavare
mentre curva e sottile tiravi l'acqua dal pozzo io strofinavo lesta chinando la testa
Si svuotava il secchio di zinco dell'acqua di sorgente
calava il sole e già segnava l'ora del rientro
Di quei giorni ormai così lontani ricordo due ombre che si davano la mano
foto di Claudio Parillo
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