LUDOVICA -JE T'AI DANS LA PEAU

Ormai le vacanze erano agli sgoccioli e cercavo di godermi ogni minuto dell'ultimo giorno , inspiravo con voluttà gli odori di alghe e quel particolare profumo di sale che ha il mare al tramonto. La piccola baia della costa brindisina riluceva sotto gli ultimi scintillii del sole  e tutte le sfumature di rosa e di azzurro, come pennellate ,stemperavano le ombre serali che cercavano di farsi spazio tra il giorno alla fine. Gli occhi socchiusi ,con le ciglia che schermavano i riverberi finali, lasciavo vagare i pensieri come carrelli veloci sulle montagne russe. Non riuscivo a frenarli , erano schegge impazzite che ritornavano sempre allo stesso punto , Lui .  La mia pelle , la mia mente , ogni poro  lo reclamava. C'è una frase francese che rende benissimo la sensazione che mi procurava pensare a lui " je t'ai dans la peau" .
Mi aveva invaso la mente e pensare a lui mi faceva fremere di desiderio. Accidenti , non capivo come avesse potuto interrompere il circuito di controllo che di solito mi rendeva immune , tutte le mie difese erano crollate, il raziocinio che di solito usavo così bene si era sgretolato.
Sdraiata sulla battigia godevo del ritmico andrivieni delle onde, l'acqua del mare saliva fino ai fianchi , carezzando ,a volte lentamente a volte più decisamente, le mie gambe. Il movimento diventava una carezza voluttuosa e io sognavo ad occhi aperti le sue mani che pian piano salivano dalla caviglia , lungo le gambe e le cosce fino ai fianchi tesi dal desiderio. Lo volevo ancora , volevo i suoi baci le sue carezze , la sua lingua che lasciava scie brucianti sulla mia pelle .
Avevo sognato per giorni  il suo ritorno , avevo immaginato mille occasioni per rivederlo , invece non era successo niente di ciò . Più volte sentendo il campanello  suonare avevo sperato fosse lui attraverso lo spioncino della porta , così come , mentre mi godevo le giornate di mare avevo deisderato di vederlo arrivare all'improvviso lungo la spiaggia immaginandolo scrutare i lettini sparsi per il lido in cerca del mio. Sogni solo sogni , sogni che erano desideri. Desideri che quanto più rimanevano inesauditi tanto più aumentavano . A volte pensavo che forse per lui potesse essere tutto un gioco . Quei contatti sempre più sporadici , poche frasi dette per mantenere l'attenzione tesa come un elastico e poi il silenzio .
Mi alzai dalla riva immergendomi immediatamente nell'acqua salmastra per togliermi di dosso i residui di sabbia e poi mi avviai verso la sdraio per godermi l'ultimo sprazzo di libertà.
Una brezza leggera faceva rabbrividire la mia pelle coperta da goccioline translucide che tremolavano ancorate all'epidermide grazie all'olio solare di cui ero coperta ,  la sensazione era di una mano che con tratti leggeri sfiorava il mio volto soffermandosi appena sulle mie labbra . Tutti i miei sensi erano tesi come in allerta , pensare a lui mi rendeva ultrasensibile ad ogni cambiamento nell'aria e in ciò che mi circondava ; i miei recettori erano particolarmente attivi e sensibilizzati. Il desiderio mi turbinava vorticosamente intorno e dentro , come il vento che andava e veniva rinfrescando l'aria, mentre il corpo bruciava. Ero sola , la sera aveva preso possesso del lembo di sabbia e la luna ormai alta sull'orizzonte argentava una striscia di mare rimandando scintille madreperlate . Un silenzio strano e irreale mi circondava , anche il mare aveva smesso di suonare la sua musica ipnotizzante . Mentre pensavo di lasciare quello che era stato il mio paradiso per circa venti giorni una mano mi si pose sugli occhi mentre l'altra mi prese per i polsi che avevo incrociato sulla sommità della testa , raggelata cercai di divincolarmi, istintivamente , ma riconobbi l'odore della pelle , era lui ! Mi allungai allora facendo aderire ogni millimetro della mia pelle al lettino, ma lui non si allontanò. La mia mente stava cercando di scindere la realtà dal sogno ad occhi aperti di prima , inutilmente, ogni fibra del mio essere era in attesa trepidante. Sempre tenendomi i polsi con una mano fece scivolare l'altra dagli occhi al collo con tocchi leggeri e caldi . Si stava avvicinando alla mia bocca col suo volto , ne percepivo l'alito caldo e il leggero ansare. Sentii la sua lingua che cominciava a contornare il profilo delle mie labbra sempre più invadente e il mio respiro si trasformò in un mugolio di piacere mentre un serpente di fuoco si irradiava dalla mia colonna vertebrale alla parte centrale della mia pancia . Aprii gli occhi e incontrai il suo sguardo torbido e scuro e mi ci persi . Quanto avevo deisderato questo momento, ero incredula . Mi lasciò i polsi e un leggero formicolio mi si irradiò dalle spalle alle mani , inarcando la schiena gli strinsi il viso e lo baciai ingorda assaporandone ogni anfratto , avidamente. Lo volevo , mi spinsi contro di lui , bruciavo , lo avevo desiderato oltre ogni limite e ora finalmente potevo placare la mia sete.
 Mi tuffai nei suoi occhi , mi persi nelle sue iridi velate dalla passione  e intanto le sue mani percorrevano lentamente il mio corpo . Inspiravo il suo odore , lo riconoscevo era una questione di cellule , lo avevo nella pelle , mi apparteneva , almeno per questo istante . Lo strinsi forte , mi girai su di lui e mentre le nostre labbra si cercavano avidamente ne cercai lo sguardo e gli penetrai la mente .




Nessun commento:

Posta un commento