domenica 30 ottobre 2011

PIANTO ANTICO

Sfuma nel ricordo l’emozione 

tra i granelli lenti 

di una clessidra rovesciata .

Sfila nella memoria un immagine

tra il vento freddo 

di un cielo decadente






Sparisce nelle spirali scolorite

un pianto antico .








domenica 23 ottobre 2011

OGNI VOLTA

Ogni volta ripartire 

sorridere


ingoiare lacrime


e respirare .

Alzare gli occhi al cielo


guardarsi intorno 


inspirare 


e salutare .

Prendere forza


da ferite umide


essudanti ancora 


crudo dolore.

Eppure 


ancora il sole


a dare slancio


verso mete nuove

L'IMPREVEDIBILE


Nei sogni non ricordati  alla ricerca di quelli da vivere  senza risveglio
Nelle notti di luna  attendendo albe crude
Nei giorni  freddi  alla ricerca di un calore  da inventare  
Tra  inaspettate  stelle cadenti di un fine  settembre .
Tra la vita che scorre come  tempo tachicardico .
Tra i mille ritmi  dei pensieri dissimulati
L'Imprevedibile.







AUTUNNO 2

Riflesso 

nello sguardo screziato


di colori sbiaditi


ramati


dorati.



Venature essiccate 


di foglie cadute


spente sotto il passo 


di stivali affrettati .



Tra finestre sudate 


di calori stentati


fumi di camini 


ravvivati da fuochi .





Nelle albe buie 


dei rami gelati 


lanterne di strade


stelle dimenticate.





Tornano serate 


profumate


tra ceppi consumati


novello e castagne bruciate

EMOZIONI DI FUOCO

Aranciate le fiamme

danzano estasiate 



come mani si diramano

avvolgendo tronchi aspri 


brace ardente crepitante 


lo sguardo accende 


sensi ansanti .

Fuoco che svela 


marchia 


avido lambisce 


sagome esitanti 


sfumando nel blu


emozioni bugiarde




lunedì 17 ottobre 2011

PAROLE DI FUOCO


Lievi scendono come gocce di rugiada
leniscono dissetano
le tue parole
  attraversano la pelle

Dolci si adagiano planando
delineando muscoli contratti
vibrano  su tese emozioni

Taglienti incidono fibre nervose
forgiano mentali connessioni

Roventi
 come lava
le tue parole

Sono fuoco 
di vulcano esplosivo
Un suono
che plasma
riempie
marchiando indelebili sensazioni

RESPIRARSI


Respirarsi
inebriarsi
inalare l’essenza dell’esserci
Pelle contro pelle
odore con odore
occhi negli occhi
spalmarsi
fondersi
Guizzo di muscoli tesi
Bocca nella bocca
avidi
frugarsi
assaggiarsi  e poi lasciarsi
Ricercarsi
abbandonarsi e ritrovarsi
Scivolarsi dentro l’anima
aggrapparsi al più nascosto lembo emozionale
cullarsi nella consapevolezza
del tempo privo di connotazioni
che mai è stato
mai sarà
E’


sabato 15 ottobre 2011

SGUARDI

Sguardi

s’incontrano 


si danzano addosso 


Sfiorano pelle riarsa


Lievi


affamati


decisi 


si cercano si frugano


si turbano


Carezzano anime assetate


si nutrono di brividi 


provocano spasmi


si agganciano sfidandosi


Si arrendono penetrandOSI

L'ALTERNARSI DELLE STAGIONI

Nella trasparenza di un cielo stellato 


oscuro e pur chiaro mi perdo 


ritrovo scie di anima dispersa 

Nell’albeggiare stinto 


di un mattino autunnale riscopro 


emozioni vitali 


stralci possenti del reale


Nel soleggiato freddo giorno


chiaro riconosco l’autunno


Nei colori rossicci e i profumi di mosto


riscopro la magia di ciò che finisce


di ciò che ricomincia 

MODERNO EMIGRANTE

Così riprendi la valigia
la colmi di pezzi di stoffa
colori e tessuti della vita che lasci

Riprendi un cammino
conosciuto eppur diverso .

Rimane di nuovo l’eco delle tue risate
la tua voce che si snoda lungo i corridoi
Le gesta , le tue ire le tue menate .

Nella scia di gas di un pullman rosso
si invola fragile di pianto rigato
la speranza di un futuro sognato.

Cinquant’anni dopo colui che ti ha generato
ripassi le strade di chi è tornato

Niente è servito di quella lontana partenza
se ancora siamo alla ricerca della terra promessa
ancora alla ricerca di un lavoro per un vita migliore .

Figli del tempo che cambiato non è
in questa patria matrigna frutto di inutili battaglie

AUTUNNO


Profuma di stagione alla fine
mattinata  ebbra di luna
i chicchi dell’uva matura
stillano  ambrosia
 luccicano al sole

Finito è frinire delle cicale
anche il mare muta l’andare
la terra sfinita chiede  da bere
e si prepara a cambiare colore 

VAGA LA MENTE


 Profilo di pietra
 lambito  da  pennellate rosate
Corona di luci sbiadite
grani di rosario dimenticato
versano su parete scoscesa
Come faro di approdo in lontananza
il riverberare delle luci di una nave
persa sulla linea ormai scura dell’orizzonte
La mia mente che vaga
gabbiano smarrito
alla ricerca dell’ultima preda
da strappare alle onde.

SOGNI DA SOGNARE


Spazi
da colorare
emozioni
da gustare
vita
da vivere
Nel cielo terso
nuvole appoggiate
leggere stilizzate
inventate
il sole
 dei sogni raccontati
ancora da sognare
in una valigia tutta da riempire


SALA VUOTA


Ricciolo di celluloide
immagine sgranata
di un film senza più voce

gira inutilmente
una bobina spenta
nella sala vuota
abbandonata dalla gente 

I SUONI DELL'UNIVERSO


Rubo dal silenzio
le parole
dell’anima
che voce non ha
 Rubo da cascate
la musica
che ritmo non trova
Rubo dal cielo
luce
che ombre ha perso
Rubo
dalla notte
le stelle
che  il brillo han sfocato
Rubo del tempo
attimi
che veloci si perdono
Raccolgo
momenti
melodie
fulgori
e mi ammanto
del suono
dell’universo intero 

RIFLESSI


Immagine riflessa
nello specchio della vita
guardarsi
scrutarsi
riconoscersi
volto nuovo
fattezze antiche
nel frammento
sparso tra  le pietre

Ritorna alla memoria
uno sguardo  
 ad una vita  non appartenuta
Nel riverbero
di un ruscello tintinnante
il suono di una voce
Antica melodia
percorre  sentieri
si perde tra le vette
raggiunge nuvole
 striate dall’ultimo sole
di un estate che saluta


giovedì 6 ottobre 2011

INNO ALLA VITA


Ritornò la pioggia
vivificante
se ne andò lasciando
arcobaleno brillante

Mille colori
scaldati dal sole
gocce di vita
generarono fiori

Venne la notte
ritornò la luna
uno sciame di stelle
un leggero venticello

Ritornò l’energia
come melodia
In quello spazio  velato  
che annuncia il giorno
tra la fine dei sogni
ed il risveglio


domenica 2 ottobre 2011

SERENATA STONATA


 luna birichina affacciata al cielo
uno spicchio striato di rosso
tra lo scintillio di Orione
il cacciatore
si diverte
come   palcoscenico d’amore
di frasi dolci
nuove e vecchie

Beffardo un venticello
nunzio dell’autunno
sorregge note antiche
canto d’amore
 di promesse già sentite

e nelle note
di una chitarra un po’ stonata
canta di questo amore
la serenata



sabato 1 ottobre 2011

L'APPRODO

Ho lasciato l'anima in balia del vento 

come barca trasportata dai marosi

attraversando tutti gli elementi 


anche i più inclementi

fino all'approdo 



nella baia serena di uno sguardo