ANDREA -UN SOGNO DIVENTATO REALTA'

  • Era stanco, stanco di affrontare giorni sempre uguali , di aprire gli occhi al mattino svegliandosi da un sonno che tale non era.
    Andrea fissò sul soffitto la proiezione dell’orario  della sua sveglia digitale, cifre rosse che lo minacciavano ogni mattina <che cazzo l’aveva comprata a fare ?> si chiese passandosi una mano sul viso ispido non rasato da due giorni. La sua vena masochistica  aveva avuto la meglio quel giorno che il cinese gli aveva offerto quel modello di orologio da tavolo.; insonne da anni non ne avrebbe avuto nessun bisogno, alla fine gli rimarcava tutto il tempo che non riusciva a chiudere occhio. Si alzò a fatica passò davanti al suo spogliatoio evitando di guardarsi nello specchio alla parete e si infilò sotto il getto della doccia bollente. Ne uscì profumato di essenze muschiate, si avvolse nell’accappatoio bianco e morbido e si diresse in cucina per preparare la moka. Mentre il liquido bollente e speziato gorgogliava  accese il portatile appoggiato sul tavolo della cucina e lasciò che il suo  provider di posta  gli vomitasse sullo schermo le mail invadenti. Cento notifiche del suo profilo di face book ,a cui non si collegava da un paio di giorni,  qualche messaggio privato, e una trentina di comunicazioni di lavoro. Decise di non aprire nessuno dei messaggi , si versò il caffè in una tazza  rossa  aggiunse un rivolo di latte freddo e cominciò a sorseggiarlo uscendo sul balcone del suo appartamento vista mare. L’aria era tersa , qualche lembo bianco sulla linea dell’orizzonte  si rifletteva sull’acqua verde smeraldo piatta come una tavola, la  temperatura era fresca dopo la pioggia notturna, il sole irradiava calore e luce impietosa.< niente kite surf stamane > constatò con rassegnata certezza.
    Rientrò in cucina , lavò la tazza , l’asciugò e la ripose nella credenza avvertendo una inquietudine che non riusciva a spiegarsi, scrollò le spalle si diresse in camera da letto infilò un paio di pantaloni di lino ecrù , una polo rossa e gli infradito di cuoio. Vaporizzò una nube di Farenheit 32 e ci si immerse , era un suo vezzo segreto. Prese il portamonete , le chiavi dell’appartamento e decise di andare al mercatino che si svolgeva sulla piazzetta del porticciolo , erano le 7,45. Mentre passeggiava indolente sul marciapiede aspirò con avidità l’odore del mare con quel sentore di pesce appena pescato che diventava man mano più intenso  quanto più si avvicinava . Davanti a lui si stendeva l’impiantito di pietra bianca che riverberava sotto il sole mentre  la forma semicircolare del porticciolo era colorata dalle barche e dalle vele, qualche gommone e alcune barchette di legno consumate dal tempo e dalla salsedine. Qualche patito del fitness correva lungo  la pista ciclabile , rare auto scorrevano in lontananza  , famigliole con bambini piccoli si avviavano verso la spiaggia poco lontana per godersi le ore mattutine . le bancarelle dei fruttivendoli e dei pescatori interrompevano il biancore della piazzetta con le loro tende colorate di blu, di rosso e di verde, poche decine di persone passavano dall’una all’altra decidendo la spesa giornaliera. Andrea si girò stranito ,  la sensazione che dovesse succedere qualcosa non lo aveva abbandonato , ruotò su se stesso e la vide . Era seduta al tavolo del baretto “il Porto”, i capelli ramati raccolti  in cima alla testa con un fiore di tessuto turchese come il suo abitino di seta che l’accarezzava morbidamente, qualche ciocca sfuggita le sfiorava  gli zigomi  incorniciandole il volto . <non ci  credo>  la donna che sognava costantemente da un anno a questa parte.   era lei , non aveva dubbi , quel volto che lo fissava , senza parlare, nei sui ripetuti sogni da mesi .
    Girò lo sguardo fissandolo sulle barche ancorate al porticciolo , cercò di distrarre il suo pensiero  con la speranza di ritrovare la sedia vuota ,inutile,la figura in turchese era sempre lì. Il suo sogno inconfessabile, la speranza di innamorarsi di nuovo ,  la voglia di condividere momenti della sua vita , il desiderio di ritrovare nello sguardo della sua donna il piacere dell’amore.  Si avvicinò lentamente al bar , il profumo delle brioches  gli solleticò le narici ,  l’oleosa fragranza del caffè gli invase la mente , si accese una sigaretta e decise di affrontare il suo sogno , <buongiorno signorina lei è una visione mattutina, un sogno diventato realtà >
    inedito di LP tratto da RACCONTI RANDAGI

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