domenica 31 luglio 2011

CANTORI DI EMOZIONI


Cantiamo dei perduti amori
di errabondi pensieri
di tramonti rosati
di albe sfolgoranti
Ci perdiamo nei sogni mai vissuti
ebbri di emozioni  roventi
spesso fraudolenti
Immergiamo i nostri cuori
nella china variegata
e come pennini  d’altri tempi
stampiamo caratteri sfumati  
su pagine di  vita 

L'ULTIMO PETALO


Ho lasciato cadesse anche l’ultimo petalo
rosa voluttuoso
 fragrante di volatili sentori
lievemente si è adagiato sul terreno
dalla pioggia  di recente rinfrescato
Osmoticamente cambierà  la sua essenza
Lo accompagno con lo sguardo
 volto le spalle all’ennesimo miraggio

venerdì 29 luglio 2011

UN LIBRO

Mi osserva
tra altri in un cubo arancione
Passo
distrattamente con lo sguardo lo sfioro
Mi chiama
ritorno sui miei passi ne inspiro il profumo
Mi circuisce
con essenza di china frammista a polvere di sapere
Mi trattiene
non resisto lo tocco
con i polpastrelli ne sfioro leggera nerbi di incognita
Mi strega
curiosa espando la mente
il suo richiamo mi delinea paesi lontani
è l'odore di ciò che non conosco
Mi conquista
è lo schiudersi di una porta
è salire le scale di un grattacielo senza ascensore
è entrare nella magica atmosfera di una vita parallela
è nuotare nei colori delle parole
che definiscono pensieri

RITORNO

E' un ritorno e un inizio
un ritrovarsi  nel guscio
Farfalla che ridiventa bruco
cicala che ridiventa larva
In quest'attimo di cielo spezzato
oceano che si rifugia
nel buco nero di un vulcano mai spento 

SUL FILO DELL'ORIZZONTE

Sassi sbiancati
luccicano di metalli nascosti
Gramigna invadente
ricopre mattoni sconnessi
Laggiù
 sul filo dell'orizzonte
una vela ondeggiante
di barca
 in equilibrio su un pensiero che emigra 

martedì 26 luglio 2011

Canto di Iside


Uun canto s’inerpica tra rami sfogliati
leggero si libera verso vaporose nubi
ebbro sfuma su sprazzi lunari  
perforanti  che  scindono il buio
tendo l’orecchio
aspetto
ritorna melodia insinuante
fascinosa circuisce  la mente
è il canto di dolore di Iside 
che piange l'amore smembrato 
mentre le tenebre lasciano posto alla luce .

lunedì 25 luglio 2011

E TI RACCONTO


 E ti racconto
 Ricomincio d’accapo
 perché   io a te   ho dato il  lato    più  ignoto
scintille di fuoco , bracieri ardenti 
 e del   cielo scuro  tempeste  di vento

del mare le onde in piena burrasca
 del sole d’estate calure  brucianti
della primavera  incombente   carezze  suadenti

Di me  non conosci  le pianure inviolate  
 cuore  scivoloso   dai dolori inondato
 Ti ho celato  con pennellate sfarzose
    brandelli   laceri  e   presidio  sassoso

Le stille di ghiaccio curate all’addiaccio  
Di me tu non sai  i fiumi in piena   
creati da notti  sotto  la  luna piena

Dei miei sorrisi tirati ad arte
per supportare   con  magistrale arte
giorno per giorno  la  migliore  parte

Ti racconto di  fiabe  sognate  e  cercate  
per  spingere   in alto  ali tarpate
E se volessi guardare ancora   più  in fondo  
Ti racconterei  un mondo  soleggiato e  giocondo 

 E ti racconto
 ma a te che  importa  
di ciò  che c’è dietro a questa porta

e allora io  ritorno su quel   proscenio
lasciando celata l’ ignota sciarada
di questa recita ben congegnata
(edita in Canto di Maggio ISBN9788896559512)

DIAVOLO DEL MARE

Sono il diavolo del mare 
Manta leggera 
falsamente distratta 
Mi involo negli abissi profondi 
di emozioni distanti
Spudoratamente incombente 
abbraccio il mio niente 
Risalgo e ridiscendo 
in un loop indifferente 
Simulacri di ali 
languidamente protesi
mi aggrappo a sprazzi 
di calore sfuggente      
(Edita in Canto di Maggio Isbn978-88-96559-51-2)

TRAMONTO SFRONTATO

Pioggia d’estate srotoli lungo la mia pelle 
Rinfrescanti le  gocce setose 
Restami addosso patina golosa 
profumo di fragranza intensa di pane appena sfornato
ricoperto di miele stillante oro lluminescente
Dolcemente hai invaso spazi solitari 
come rivolo di sorgente placato la mia sete urgente 
Permeato ogni anfratto di proibite essenze 
hai divelto barriere stanche
guerriero solitario hai lasciato il tuo baluardo
percorrendo lo spazio del mio sguardo 
Sciolto con il tuo calore iniqui ghiacciai sperdute dolenze 
svelato spazi colorati di nuovi odori permeati 
Lascia le parole tacere acquieta antiche pene 
ridammi la tua bocca e delle tue mani il tocco 
fammi risentire brividi sfrontati profumi speziati 
ingoia ogni suono e impedisci ai tuoi pensieri di regnare 
Centellina ogni sapore immergiti giocoso nel mare ondoso 
di questo tramonto sfrontato 
di caleidoscopiche ebbrezze drappeggiato 

COME GLADIATORE


Fuoco scorreva tra le dita
Con acqua ghiacciata l’hai tramortito
Sabbia  umida e ghiaiosa hai usato
Per coprire le ultime fiammate
Miele scorreva dalla bocca
Di sale hai coperto ogni traccia
Usci aperti portavano  su strade vellutate
Lastricate di melodie mai suonate
Chiuso hai ogni suono fuori dalla porta
Per continuare il  tuo solitario volo
Verso l’elucubrazione impietosa
Di un anima che ha perso ogni scusa
E ti rigiri nella melma stagnante
Del tuo io
Esageratamente ingombrante
Forte delle tue ragioni 
immergi simulacri di sconfitte
Nel sangue  delle tue remote conquiste

CAOS SPAZIALE


Non c’è spazio né tempo nel sentire  emozioni
secondi minuti  il passar delle stagioni
Voragine  colmata   di polvere di stelle
Galassie  immaginate  pianeti  inesplorati
Ignote percezioni   riconducibili  intuizioni
Un Big ben vitale respiro universale 

SONO IO


Guardami   irriverente non adorante
Vero il mio corpo 
La mia rabbia
I mie pianti
Confusi pensieri sorridono tra i denti
Estremizzo  
mi arrabbio 
sarcastica mi avvento
Impietosa  mi solco  come lava
Ossidiana  trasformata da magma rovente
Brucio energia  strabordante
Quieto
  guardi femminea essenza
Come sogno  di Dea 
perso in lontananza

PRETENDIMI


Ora guardami e nel mentre sfiorami
Pretendimi  non frenarti  prendimi
Niente ma …nessun se
Non c’è tempo non c’è spazio
C’è l’immenso in cui cercarsi   
Mare caldo in cui  trovarsi
Magma fluttuante
sensorialmente sovrastante
    la mia  mente alla tua si arrende 

PULSANTI FRAZIONI


 Sballami  scoprimi
Toglimi di dosso mari di polistirolo  scomposti
       Trasfondimi mare di flebo di estasi
Inondami di droga di emozioni scadute

Incuria di elementi  tormentano le menti
E tu …trasmigri

Animale sessuale di pathos permeato
Circondi di liquorosi profumi
Ammantati di esaltanti sensazioni
Quest’anima di pulsanti  frazioni

ESSENZE SCONFITTE


Tu non conosci le mie emozioni più vere
Nascoste tra le  smagliature della mia pelle vissuta

Rifugi tra dubbi sensoriali pene sensuali
Nel mentre godi di speme raccolte invitte
Decise tra parole schernite

Sogni di  premere  pulsanti scoloriti
Di momenti assistiti tra luoghi sbeffeggiati

Intanto io vivo momento per momento
Secondi di essenza sconfitta 

DIROMPENTE


Come uno smash di una prartita di tennis
Come uno strike al booling
Così tu per me
  apoteosi di tempesta
Tsunami di oceano incontrollabile
Incontenibile energia  foriera di emozioni
Esclusa di mozioni
Verbo innominato di esaltanti sensazioni
Liquorosi effluvi di insensate  trepidazioni
Lascive carezze
Perdute strenue   amorevolezze
Discinte  carezze erotiche  certezze 

COSI' COME SIAMO


Noi così come siamo
Senza  tanti perché  senza  dirci  ti amo
momento  strano   quel primo incontro
son qui che ancora ne faccio il punto
combinazione temporale perfetta
per chi come me si sentiva sconfitta

senza pretese senza false promesse
hai  visto negli occhi  sensazioni  sconnesse
dell’animo hai colto  esigenze  le tue  stesse
decidendo all’istante di provar con mano
se ero sodale col tuo cercare invano
volo di sensi semplicemente
non volevamo  impegnare la mente
gioca col niente questo fato burlone
       e noi ancora qui  così come siamo
     senza pretese senza dirci ti amo


TANGO SIA


Tendo al ritmo di questo tango
 movenze sensuali  erotiche evoluzioni
gambe nervose  lascive  decise
fianchi frementi  ocho adelante  

tuo il potere nel gestire i miei passi
esorti all’abbandono  i miei occhi fissi
è una danza ancestrale questa  che inventi
ti allontani  oscillante    e ritorni  provocante   

bandoneon  dal suono  invadente
 la rosa mi passi   prepotente
e io habanera   lontana 
 mi arrendo al ritmo di questa aria gitana



DISTRATTAMENTE


Se di sfuggita , distrattamente 
 la mia anima riesce a toccarti
Il mio amore a riscaldarti, a sfiorarti
Lascia che rimanga lì , goditi il tepore ,
e lascia   che si rinnovi al tuo calore .
Se di sfuggita risenti i miei sospiri
Rivedi il mio sguardo stupefatto
E il riflesso del tuo
nelle profondità delle mie iridi dilatate
immergiti in questa visione e lasciami nuotare
ricordando  questo mare di sensazioni
se di sfuggita 
 Ti  riecheggia  nella mente
L’ansito del mio piacere , fermati e lasciami rivivere
quel tuo godere
nelle  emozioni  calde dei mie umori
liquefatti  ,
 per quell’attimo  breve e pur eterno
in cui ai tuoi si sono mescolati .
Avvinghiati , trasudati , mielosi , estenuanti  ,avvolgenti ,
come ritmi  di tango in Milonghe  decadenti .
Rischiarati da soffuse luci , inebriati da  dolciastri profumi 
avvolgiamoci nel ricordo con lievi nastri di seta danzanti ,
beffardi  e irriverenti sul suono finale di una incompiuta  sinfonia .
(edita in Canto di Maggio 2011 Isbn978-88-96559-51-2)



NON SO SCRIVERE D'AMORE

Scrivere non so più d’amore
Da qualche parte
non so dove
s’è guastato il navigatore
le rotte più non trovo 
le mappe consunte
confuse
hanno bisogno di un downlad aggiornato
intanto che cerco nuovi file
mi vivo la strada
orientandomi col sole
col chiarore della stella polare
e di nuovo la vita imparo ad amare 

SORVOLO ME STESSA


Una pausa 
slegata dalla mente
disperdendosi  tra cirri fumosi
folate dispettose
l’oleandro che vira nei  colori
polveroso  tra il verde delle acacie
Uno sciame di api
 ingorde  il polline trasmigrano
l’edera  stupita
 le guarda fuggire tra  le foglie lobate
che bottinano  sfrontate.
Un attimo
  immoto l’universo 
sorvolo me stessa  .

L'ABBRACCIO DEL SOLE


Alzo gli occhi impudente
verso il disco sfavillante
 filtro  i suoi raggi attraverso le ciglia
 che riparano il  mio sguardo.
Morsi di calore sulla mia pelle
come lingua  di serpente saettante
mi giro lentamente
 crogiolandomi nella sensuale carezza
 un abbraccio di fuoco
che brucia … mi plagia … piacevolmente deciso .
Voglio il calore che snerva la pelle
riempie i pori …stimola gli umori …
Rivoli densi  percorrono il corpo
caldi umidi segnano scie di pensieri indecenti
ironicamente  fanno capolino tra piacevoli  sensazioni
tuffi carpiati si involano su se stessi
perdendo l’equilibrio tra ragionevoli  certezze.
 Gocce di brina lungo morbide anse
 increspano la pelle di brividi lenti
 annaspo nel caldo di questa mattinata  rubata
mi manca il respiro ma mi sento appagata
Un  getto   d’acqua gelata  rinfresca la mente
 riporta i pensieri su sentieri e declivi
Mi crogiolo mi tendo mi stiro mi giro
 mi godo l’istante pienamente
una nuvola dispettosa ombreggia il mio corpo accaldato
 piacevoli brividi  serpeggiano risoluti  
…espiro ..inspiro
 chiudo gli occhi e attendo che il suo calore ancora mi tocchi

SPIAGGIA DESERTA


La spiaggia deserta conserva ancora il calore del sole
immerso  ormai  nelll’orizzonte rosato
Un granchio  arranca sghembo
 tra schegge di conchiglie e  sfrangiate alghe rinsecchite
Un ramo sbiancato  nasconde  i resti di una sigaretta fumata
Tiepida l’aria mi avvolge in un abbraccio soave  e lento
risale  lungo la nuca stanca  rinfresca   lo sguardo titubante
Un gabbiano stridente si tuffa tra i marosi spumeggianti
Vittorioso si allontana con la preda  rassegnata
Sfioro la guancia con la mano tremante
Una lacrima sopita rotola dolcemente tra le dita

GIOCANDO GIOCANDO


Gioco  con le parole e con lo sguardo
Giochi con lo sguardo e le parole
Ironico beffardo  teneramente  mordace
Mi scruti  attentamente non ti perdi niente
Consapevole ribatto  con ritmo incalzante
Diverte la battaglia anche un po’ inclemente
Tra risa spudorate piene  e  un po’ emozionate
Prendiamo le misure  cerchiamo delle crepe
Io ti guardo tu mi guardi  e alla fine  ci cerchiamo … esitanti
Spiazza in pieno  questo incontro…  decido …io mi perdo
Tu mi sfiori delicato incredulo  con mano  sinuosa
Mi prendo il tuo bacio ingorda e voluttuosa
Mi manca il respiro  annaspo in apnea  è come l’arrivo dell’alta marea
Mi guardi …ti guardo …
e ora che il gioco è diventato reale
che faremo tu e io delle nostre trame ?

domenica 24 luglio 2011

SORPRENDIMI

Sorprendimi 
tra la linea effimera del sonno e il sogno
Sull’orizzonte dei miei desideri
laddove percorrono sconosciuti sentieri
Sorprendimi 
sull’orlo di una nube 
gonfia di pioggia che si ritrae
Sulla linea sottile tra il riso e il pianto
Sorprendimi 
mentre volteggio spensierata 
su di un arcobaleno dai colori inventati
Sull’esile filo di un aquilone
 lanciato e dal vento strappato
Sorprendimi 
semplicemente 
mentre vivo questo inaspettato istante

PROFUMO DI ZAGARE

Dove la notte implode e lascia spazio al giorno
Osservo linea demarcante di uno stolto segno
i canti di allodole acuti 
riportano la mente su pensieri stupiti
arriva fievole portato dal vento
 un profumo di zagara umido di pianto

PARTICELLA SOGNANTE

Vorrei essere frammento di sonno
Attimo rubato al giorno
Immagine trafugata di vita parallela
Placare tormenti di geometrie pungenti
particella sognante
Levigarti la fronte sgombrarti la testa 
Sorriso ripreso di aquilone sfuggente
Sdraiarmi un momento nella tua mente

STRADARIO EMOTIVO

Lieve sfiori la mia pelle
Con reverenza gusti i miei sapori
Profumo di donna inali con ardore
Delicatamente esplori la mia essenza
Nel mentre segui i profili della mia bocca dolcemente con la lingua mi rabbocchi
Esplori affamato il mio viso offerto al tuo sguardo
E nell’arco delle tue braccia rassicurante il mio languore col tuo si fonde
È un ritrovarsi e un cercarsi continuamente
È un ritorno una partenza una strada smarrita sconosciuta eppur nota
Un porto apparso dopo faticose traversate
Il sole che riscalda dopo gelide nottate
Soave leggero
percorri insinuante
lo stradario emotivo
di questo eterno istante


PIOGGIA LENTA

Piove lentamente con dolcezza
Riga vetri opachi spenti dalle ombre della sera
Riflessi di fari improvvisi ti corrono incontri
Deridono pensieri svagati 
senza radici
Un riccio taglia la strada lentamente
inconsapevolmente
un lampo in lontananza disegna il cielo di linee viola
la mente percorre le sue vie
 delineate da spietate follie
l’aria satura di odore di zolfo
terra bagnata finalmente dissetata
gola arsa nell’imbrunire disseto
 con emozioni di tersi cieli
 illuminati sentieri di chi ha seminato promesse
senza dubbi
lasciati come semi al vento
 divorati da formiche bramose

BUONGIORNO

Buongiorno di promesse
Di sensazioni appaganti
Buongiorno di semplici emozioni
Una rondine che vola
Un fiore che sboccia
Il sole che pian piano le ultime ombre scolora
una nube leggera stria l' azzurra atmosfera
Un sorriso birichino aleggia su di un volto
Uno sguardo lo incontra curioso
Una parola dolce un saluto affettuoso
Allegramente si diramano le ore
Porgo il volto alla carezza del vento 
Respiro la vita intensamente
Mi godo questo momento
semplicemente


PIU' FORTE

Più forte del dolore disumana sensazione
Raspo fondi di barile fino a far sanguinar le dita
Affondo consapevolmente in arterie sfiancate
di rabbia esaurita
Più forte del vento sulle cime più alte
divello grate arrugginite di momenti finiti
costruisco imperiosamente baluardi rocciosi
di emozioni sradicate
Più forte dell’uragano riprendo l’arcolaio
Filo lana infeltrita di fibre spezzate
Più forte della vita …VIVO

SONO SARO'

Sono oasi nel deserto
spazzato dall'irruenza
del Ghibli che trasforma
e ricompone Dune
Sono fonte dissetante
nelle calure restanti
di un tempo trasmigrante
Sono ombra di imponenti palme
ti nutrirò di datteri mielosi gocciolanti
brina energizzante
Sono un attimo o una eternità
nel vagare impietoso del tuo io furente
Sarò ricordo di una melodia
come rapsodia di libertà vagheggiata
rappresentata su un pentagramma sbiadito
di un tempo non vissuto .

PIOGGIA DI PRIMAVERA

Lieve pioggia di primavera
Scivoli lungo carnose foglie
Leggera
Come lacrima rinfrescante
Su dolori trattenuti
Liberi serena la tua pena
Allenti nuvole gonfie e scure
Da malcelate brume
goccia a goccia ritorni alla terra

CERTE NOTTI

Notti di sogni spezzati
Notti di sogni desiderati
Notti come queste
Di desideri repressi
Di sensazioni perdute
Di speranze vissute
Notti di amore
notti di paure
di amori cancellati mai voluti ma avuti
notti di sogni esausti
notti di nefasti attimi
notti di amicizie inventate
notti di anime perdute
notti di luna nera
nascosta piena di pena
notti solitarie amate disprezzate
notti di vita intensa spezzata annullata vissuta

PORTERO' CON ME

Porterò con me di quella sera
Una evanescente atmosfera
Calore di braci vivide fiamme
Risate sguardi momenti di silenzi
Porterò con me il tocco leggero
di mani curiose a tratti imperiose
sapore di calde estati bramate
desideri accesi e poi confutati
Porterò con me senza più dimenticare
Lo sguardo di chi ha rinunciato a sognare

TRAMONTO DI PENSIERI

Scoperta fortuita
Senso vago
Serpeggia
Sinuoso allenta viti
Fragile subentra
Certezza
Srotola
Fila lanuggine
Tinge di rosse sfumature
Tramonto di solitarie congetture

FIOR DI MAGNOLIA

Un sorriso si schiude come fior di magnolia
Carnoso profumato di ricordi elusi
Apre petali avorio alla carezza del sole
Si disseta con gocce di rugiada mattutina
Nel mentre le ore si dissolvono indolenti
Si disfa sotto l’afa di emozioni fraudolenti

NIENTE PIU'

Raccolgo
Essenze
Profumi del tempo andato
Di ciò ch è stato
Nebulose primizie di stagione
Sensate ragioni
Pacate emozioni
Pensieri disordinati
Sorrisi sperduti
Nel sole evanescente
Carezze dissuase
Promesse illuse
Vanificate

HO DIVELTO ZOLLE

Ho divelto zolle
estirpato erbacce
rimosso foglie del trascorso inverno
Tra le mani un voluttuoso fiore
ho piantato con dolcezza e amore
Tutti i giorni lo curavo
Rafforzandone il colore
Ma è bastato il primo temporale
furia inclemente di un freddo vento
Non ha retto alla tempesta
E ora è lì che reclina la testa

GIA' MATTINA

Nel mare sconfinato di un cielo pesante
cerco la luce
Si arrampicano formiche
come catene di vita
Lontano in uno spicchio di nube azzurrina
un lieve chiarore
È già mattina

OSMOSI

Piange il cielo
Lacrime roventi di battaglie perdenti
Ulula l’uragano in lontananza
Lividi bagliori sferzano il cielo di glaciali sentori
Nel mentre la natura si vendica di morbose battaglie
Le dee del cielo svelano fortuite magagne
Dall’Olimpo snervato
Arrivano esantematiche nevrosi
Nel mentre vago per osmosi filigranate
Cerco emozioni immaginate

ATEMPORALITA'

La mia mente osserva
La mia immagine ombra
Sfumata
Delineata
Si assenta
È presente
Vortice coinvolgente
Solare
Nebuloso
Attende paziente
Intercetta
Raccoglie
Seducenti invasioni
Decanta
Filtra
Ingloba avidamente
Circolari
Sensuali emozioni

NON CI SONO PAROLE

Non ci sono parole
Sono luna nuova
Impero nel buio delle mie emozioni
Suonano arpe tra dita contratte
Violini stridono tra i canti di cicale
Fruscii di rami stanchi dal sole disidratati
Calda anche la brezza
nel tentativo fallito
di dar sollievo ad una carezza

LE PAROLE DEL CUORE

Le parole del cuore parole non sono
Ma suoni lontani come echi insistenti
Sono emozioni che spingono forte
Esplosioni di luce di vento e di tempeste
Mari agitati
Baie accoglienti
Cieli tersi
Nuvole incombenti
Sono pioggia rinfrescante
Deserto rovente
China colorata
Che segna il vissuto
Le parole del cuore
della mente
sono la melodia che non sa essere silente

FURONO GRANDI SOGNI

Scaturiti da grevi pensieri
Emozioni lastricarono sentieri
Energizzarono neuroni assopiti
Sensazioni roboanti cascate di foreste pluviali
riportarono la vita in sclerotizzate arterie
colmarono pozze evaporate
furono grandi sogni a risvegliare anchilosati corpi
mummie imbalsamate in antri graveolenti
furono grandi sogni a far volare la mente
fino a perdersi nello spazio
Indifferente

TACCIANO LE PAROLE

Tacciano ora le parole
Sanno fare male
Spesso incomprese disattese
Lascia che siano gli sguardi
Penetranti decisi dolci e succosi
A delineare le vie da seguire
Si arrenda l’essenza all’oblio del desio

I TUOI OCCHI

I tuoi occhi scuri del verde delle olive pronte per la raccolta
Torbidi di angosce mai risolte
I tuoi occhi come lago profondo di insondabili rigori
Attirano te malgrado scintille di luce e inaspettate dolcezze
I tuoi occhi diretti attenti difesi da ironiche diatribe
Dialettiche schermaglie furenti muraglie
I tuoi occhi dolci nell’essenza di un io che a sé stesso nega
ogni amorevole e incontrollabile emozione .

NIENTE TRUCCO

Niente trucco né profumo
In questa mattinata d’estate
Voglio andare incontro al mare
Indossare la sua schiuma sbeffeggiante
come una corona
Spavalda affrontare il sole e il suo bollente abbraccio
Sentire il sale mescolarsi al sudore
aprire gli occhi e affrontare il bruciore
tuffarmi tra i marosi con quel gabbiano
farmi portare dal vento verso l’orizzonte lontano

IL BACIO

La risacca ritmicamente rilascia note ipnotizzanti
La sabbia ridà il calore accumulato
Nell’espandersi dei profumi di una notte appena nata
salmastri effluvi drogano pensieri scaduti
Inaspettato
il bacio
Circoncentriche seduzioni saturano ombre avvinte
La mente annaspa
vi si immerge
si arrende
Consapevolmente

SE MI VUOI









Se mi vuoi inventati un sogno
Un paradiso un limbo
O un inferno
Immagina nuovi orizzonti
Cavalca pensieri liberi
Grandi distese senza ostacoli
Lascia sentieri già battuti
Apriti a emozioni occultate da tempo
Riprendi la tua anima e cullala nel vento
Lascia il cuore cantare
Non importa se scordate sono le note
Ritroveranno la loro armonia
Seguendo dell’amore la scia
Troveranno il pentagramma più adatto
A segnare il ritmo giusto
E metronomo il cuore scandisce i tempi
Sfumando nell’alba sogni spenti

RAPSODIA DELLA LIBERTA'








La libertà è una rapsodia
ti prende sfrontata
ti fa volare via
vibra nell’anima con corde pizzicate
affronta spietata l’orizzonte marginato
di un io imprigionato
ti aleggia intorno provocatoriamente
come etereo desiderio errante
si invola si adagia eleva le note
le fonde le srotola in un ritmo allettante
ti gira intorno ti rapisce ti sfinisce
ti adagia in un attimo sognato
ti riprende e ti riporta su mappe segnate
ti mostra sagace vie e crocicchi
maliziosamente nasconde impervi picchi
mentre la insegui affascinata
dalle sue melodie catturata
si dissolve insolente in una nota spudorata

VIAGGIO NELLO SPAZIO SIDERALE


Supernova disintegrata
Consumata
Pioggia di meteorite scandisce eternità distanti
Illumina con sprazzi fiammeggianti
Contrazione di nucleo sprezzante
Espelle ferro energia pulsante
Densa pregnante resta nella mente
Ricordo saturante
Eppur sopravvive spirito affine
Nell’animo contratto
il sentire palpitante di un viandante
che come pellegrino ripercorre le vie delle crociate
per ritrovare sensazioni dimenticate